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Holimites Alta Via 2 – Agosto 2015

Per la seconda volta ho avuto il piacere di accompagnare i clienti di Holimites lungo i sentieri dell’Alta Via 2 delle Dolomiti. 5 tappe per un totale di 115km, 5.850 metri di dislivello positivo e circa 25 ore di corsa / cammino. I numeri non sono così impressionanti, almeno per chi pratica il trail (corsa in alta quota in montagna) ma la caratteristica estremamente tecnica dei sentieri percorsi la rende non esattamente una passeggiata.

E poi l’allenamento non è più quello dei tempi in cui facevo gare, e devo dire la verità: alla fine ero parecchio stanchina. Ma anche estremamente appagata: è una via impegnativa ma offre paesaggi davvero spettacolari, unici.

Riporto qui, per chi avesse piacere di approfondire, una breve sintesi di ogni tappa e il link alla galleria Facebook della giornata (non è necessario accedere a FB per vedere le foto).

Per informazioni su queste settimane (dolo)mitiche: holimites.com

Dotazione tecnica

La necessità di correre e camminare per ore agevolmente lungo i sentieri dell’AV 2 mi ha imposto una selezione attenta dell’attrezzatura. Alla fine ho viaggiato davvero leggera, portando con me solamente questo kit:

  • Camera: Olympus E-M5 mkII
  • Wide zoom: M.Zuiko Digital ED 9-18 f/4.0-5.6 (con polarizzatore)  
  • Tele: M.Zuiko Digital 45 f/1.8

Il tutto trovava agevolmente posto nel mio marsupio Mountainsmith dotato di tracolla di sostegno, una soluzione ottima perchè consente di avere tutto sempre a portata di mano. L’unico aspetto leggermente negativo è che per il collo, dopo 100 km, risulta un po’ pesante…

AV2 2015 day 1

Giorno 1 – Da passo delle Erbe a passo Gardena

Si parte da passo delle Erbe dopo un trasferimento in pulmino di circa un’ora da Badia. La giornata è nuvolosa e il meteo non è particolarmente incoraggiante, ma la giornata è lunga e impegnativa e non possiamo esitare. Da passo delle Erbe si procede verso il gruppo del Puez-Odle su sentieri morbidi e corribili, anche se interrotti da diverse “rampe” con pendenze importanti. Una volta all’interno del gruppo delle Odle, si supera una ferrata piuttosto semplice e molto spettacolare (dal punto di vista del paesaggio) per poi arrivare al rifugio Puez per pranzo. Dopo pranzo, ma senza molto tempo per digerire, via di nuovo verso sud attraversando tutto il massiccio per raggiungere infine passo Gardena. Alla fine il mio SUUNTO registra 24km, 1.400 metri D+ in circa 6 ore (il tempo esclude la pausa pranzo ma non le altre pause).

Giorno 1: galleria fotografica

Nota tecnica: non fidatevi troppo dei vostri GPS. Nel corso delle diverse tappe abbiamo riscontrato differenze tra tutti i dispositivi, anche tra quelli della stessa marca. Le differenze a volte erano anche del 20% sia in termini di distanza che di dislivello… prodigi della tecnica moderna.

AV2 2015 day 2

Giorno 2 – da passo Gardena a passo Fedaia

Anche il secondo giorno si preannuncia consistente: si inzia subito a salire lungo il sentiero 666 che si inerpica all’interno del gruppo del Sella portando alla ferrata del Pisciadù. E’ la seconda e anche ultima ferrata del nostro viaggio, è decisamente più lunga di quella del primo giorno ma è decisamente facile, non presenta alcuna difficoltà.

Al termine della ferrata si inizia l’attraversamento del gruppo del Sella stesso, ovviamente dobbiamo andare verso sud. L’attraversamento è impegnativo, il Sella non sembra così esteso visto… “da fuori”. E non è nemmeno tanto piatto, anzi.

Dopo il rifugio Boè il gruppo si divide: alcuni vanno direttamente verso la forcella per poi scendere al Pordoi mentre quelli meno stanchi decidono di passare per capanna Fassa, il punto più alto del Sella (e di tutta la settimana).

Il ritrovo è per pranzo al Pordoi. Dopo pranzo la giornata continua in direzione Marmolada: piccola salita a sud del Pordoi e quindi lungo e corribile sentiero per portarsi fino alla diga del Fedaia dove ci fermiamo per la notte. Secondo il mio SUUNTO la giornata totalizza 22km con 1.450 metri D+ in 5:30.

Giorno 2 – galleria fotografica

AV2 2015 day 3

Giorno 3 – da passo Fedaia a rifugio Fuciade (zona passo San Pellegrino)

Il terzo giorno è condizionato da un meteo decisamente sfavorevole. Si inizia sotto la pioggia percorrendo i primi km su asfalto fino a Malga Ciapela. Da qui si procede all’interno della vallata che ci porterà poi ad attraversare forca Rossa per poi scendere dalla parte opposta, verso passo San Pellegrino.

La pioggia cessa dopo la prima ora ma resta molto minacciosa, inducendo il gruppo a procedere senza esitazioni. Arriviamo così a destinazione, nella bellissima cornice di Malga Fuciade, in perfetto orario per l’ottimo (a dir poco) pranzo. Dopo pranzo il gruppo è felice per tre motivi: abbiamo preso poca acqua, abbiamo un pomeriggio per riposare e la cena sarà strepitosa come il pranzo !

Dati del giorno: 20km, 1.050 metri D+ in 3:45

Giorno 3 – galleria fotografica

AV2 2015 day 4

Giorno 4 – da passo San Pellegrino a rifugio Rosetta

Il quarto giorno si preannuncia molto impegnativo non tanto per le caratteristiche del percorso quanto per le cifre: dovremo affrontare una trentina di km e parecchio dislivello. Decidiamo quindi di partire molto presto anche perchè il meteo continua a minacciare cose sgradevoli per il pomeriggio.

La giornata scorre facile, non ci sono insidie particolari: c’è solo da far andare le gambe. Da passo San Pellegrino si prosegue verso sud superando poi passo Valles e quindi dirigendosi verso il passo Rolle. Dopo il (ancora ottimo) pranzo a baita Segantini si scende a passo Rolle per poi iniziare la lunga e ripida salita verso il Rosetta. Alcuni componenti del gruppo decidono di ricorrere alla funivia per risparmiarsi l’ultimo tratto della salita, preoccupati anche da una pioggia che sembra incombente e che invece non arriva, regalando a chi ha scelto di continuare a piedi alcuni paesaggi indimenticabili.

Totali del giorno: 29,5 km, 1.600 metri D+ in 6:10

Giorno 4 – galleria fotografica

AV2 2015 day 5

Giorno 5 – da rifugio Rosetta a Col dei Prà

L’ultimo giorno è diverso dagli altri, c’è poca salita e moltissima discesa. Prima di iniziare la discesa però è necessario attraversare tutto il gruppo del Rosetta verso est. E’ un paesaggio quasi lunare e a volte è anche difficile individuare il terreno. Dopo alcune ore di cammino in quota si inizia a scendere, e lo si fa senza esitazioni: il sentiero è una continua picchiata dove in pochi km si perdono circa 1.800 metri di quota: le ginocchia sono messe a dura prova.

Dati del giorno: 17,5 km, 350 metri D+ e 1.800 metri D-, 4:25

Giorno 5 – galleria fotografica