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Thank You – Libri per una causa che mi sta a cuore

1. “Thank You” è una collana di libri fotografici, racconti autobiografici e testimonianze personali.

Nasce da un’idea semplice: usare la bellezza per fare del bene.

Tutti i proventi di questi libri, al netto dei costi di stampa e distribuzione, vengono devoluti all’associazione Animal Aid Kythira, che si prende cura degli animali abbandonati sull’isola greca a cui sono molto legata.

“Scrivo, fotografo e pubblico libri non per guadagnare, ma per restituire qualcosa. Ogni progetto che vedi qui è parte della collana Thank You: il ricavato, al netto dei costi di stampa, va interamente ad Animal Aid Kythira, un’associazione che si prende cura degli animali abbandonati sull’isola greca che porto nel cuore.”


2. Cosa è la collana Thank You

Thank You è una collana di libri autoprodotti che uniscono impegno personale e solidarietà. Ogni titolo racconta qualcosa di me: un viaggio, una tecnica fotografica, una storia familiare. E ogni copia venduta è un piccolo aiuto concreto a chi non ha voce: cani e gatti abbandonati a Kythira.


3 - Pubblicazioni della collana Thank You (scorrere a destra e sinistra per vedere i contenuti)

My Kythira (1/4)

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This book is about emotions.
You won’t find here descriptions or stories about the single places: you will just find the picture, the name and the position on the island’s map.

This is because what I try to do with my work is shooting what I feel rather than what I see. You don’t require explanations or directions for your feelings: just have a look to the picture, close your eyes, and let the emotions go. You could then feel colors, sounds, and fragrances, and this will be the best definition for this wonderful place that is Kythira: a place that reaches your deepest self and never lets you go (and you’ll never want her to).

So this is My Kythira, a place that not needs to be explained: just observed, breathed, and deeply felt.

Mia

Αυτό το βιβλίο μιλάει για συναισθήματα.

Δεν θα βρείτε εδώ περιγραφές η ιστορία για τα διάφορα μέρη: θα βρείτε μόνο μιά φωτογραφία, τον τίτλο και τη θέση στο χάρτη του νησιού.

Αυτό, γιατί εκείνο που προσπαθώ να κάνω με τη δουλειά μου ειναι να φωτογραφίζω αυτό που νιώθω παρά αυτό που βλέπω. Και δεν χρειάζονται εξηγήσεις η οδηγίες για τα συναισθήματά σας: απλά κοιτάξε την εικόνα, κλείσε τα μάτια σου και αφήσε τα συναισθήματα σου να βγουν.

Ετσι, θα μπορέσεις να φανταστείς τα χρώματα, τους ήχους και τα αρώματα,

Luce Residua (2/4)

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Questo non è un manuale tecnico, ma neppure un semplice portfolio: è un viaggio nell’HDR, visto con gli occhi — e con l’obiettivo — di chi ne ha fatto uno strumento creativo quotidiano.

Con ironia, esperienza e una certa testardaggine, Mia Battaglia racconta il suo modo di vedere, scattare ed elaborare la realtà.
Un libro per chi vuole imparare, ma anche per chi vuole semplicemente guardare.
Con una selezione di oltre 50 fotografie originali, frutto di anni di esplorazione e sperimentazione visiva.

Questo libro fa parte della collana Thank You, un progetto nato per trasformare le mie passioni in un gesto concreto di solidarietà.

Tutto il ricavato — al netto dei costi di produzione e distribuzione — viene devoluto ad Animal Aid Kythira, un’associazione che da anni si prende cura degli animali abbandonati sull’isola di Kythira.
Acquistare questo libro significa anche dare una mano a chi non ha voce.

Tutto su miə figliə (3/4)

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Una storia vera, in un racconto così lieve da sembrare finto, in un diario così preciso e allarmato da non sembrare falso; un viaggio alla scoperta di un figlio quarantenne, separato, innamorato, con un segreto; una rivelazione che arriva da New York, una curiosa vigilia di Natale in una ancor più curiosa famiglia, le conversazioni online con quanti pensano che due generi (maschile e femminile) siano effettivamente pochi; un’esplorazione di sé e di tre o quattro mondi paralleli, tra rose telematiche, pizze transgender, piccoli drammi, mutilazioni progettate, sorrisi, non relazioni. Infine, come nelle migliori tradizioni, i più classici “lieti fine”: un anello, un matrimonio, un bambino. Ma non in quest’ordine.

Nel suo terzo libro (che è tuttavia il primo a uscire alle stampe), Buci Sopelsa, veneziana, pittrice, designer e stilista, racconta con sincerità disarmante (affiancata dallə direttə interessatə) la storia di un rapporto, quello con suo figlio Aug, e di una scoperta per lo meno sconcertante: che cosa può spingere un uomo di quasi 40 anni, bello, atletico, che ama (riamato) le donne, con un lavoro appagante e un comune infortunio matrimoniale, a dare vita ad un alter ego femminile, Mia? Che cosa proverà ad andare in bicicletta in minigonna, dall’analista o in enoteca con la parrucca?

Secondo recenti statistiche, solo nel mondo occidentale, le persone disforiche (individui percepiscono che profondo disagio o angoscia a causa di una discrepanza tra il proprio sesso biologico e la propria identità di genere) superano i 16 milioni (valore rilevato intorno agli anni 2000). Buci ne incontra alcuni, parla via Internet con parecchi altri, piuttosto sopresi di incontrare una madre così, ma si interessa essenzialmente di uno, suo figlio, interrogandosi sulle responsabilità materne, su un’educazione (troppo?) libera, sulle sue (incerte) prospettive di diventare nonna. Due personaggi a tutto tondo, simpatici, intriganti, con un problema che interessa tutti: che cos’è una persona?

All about my child* (4/4)

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A true story, told with such lightness it almost feels made up, and in a diary so precise and anxious it can’t possibly be false.
A journey into the life of a forty-year-old son: divorced, in love, and hiding a secret.
A revelation that arrives from New York.
A curious Christmas Eve in an even more curious family.
Online conversations with people who believe that two genders—male and female—just aren’t enough.
A self-exploration that stretches across three or four parallel worlds: between digital roses, transgender pizza nights, minor dramas, planned mutilations, smiles, and non-relationships.
And finally—true to tradition—the most classic of happy endings: a ring, a wedding, a child. Though not necessarily in that order.

In her third book (and the first to see the light of publication), Buci Sopelsa—Venetian painter, designer, and stylist—recounts, with disarming honesty (joined by the person most directly involved), the story of a relationship: that between her and her son Aug, and of a revelation at the very least unsettling.

What could lead a nearly 40-year-old man—handsome, athletic, beloved by women and returning their affection, with a fulfilling job and a fairly standard case of marital misfortune—to bring to life a female alter ego, Mia?
What does he feel while riding a bike in a miniskirt, or going to therapy—or to a wine bar—in a wig?

According to early 2000s statistics, in the Western world alone, more than 16 million people experience gender dysphoria—a deep sense of discomfort or distress caused by a mismatch between one’s biological sex and gender identity.
Buci meets a few of them, chats online with many more—most of whom are quite surprised to encounter a mother like her.
But her attention is really focused on just one: her own child.

She questions her maternal responsibilities, a perhaps too liberal upbringing, and her (uncertain) chances of becoming a grandmother.

Two fully formed characters, witty and compelling, facing a question that concerns us all: What makes a person who they are?

4. A chi vanno i fondi

Le mie pubblicazioni vengono create e commercializzate tramite la piattaforma KDP (Kindle Direct Publishing). Questa piattaforma consente ai piccoli autori, come me, di raggiungere il mercato senza alcun investimento. Al momento della vendita, Amazon riconosce all’autore, in media, il 30% del prezzo di copertina (la percentuale varia in base al tipo di libro e al marketplace utilizzato); questi proventi vengono da me interamente donati a Animal Aid Kythira, l’associazione che, da anni, si dedica alla raccolta di fondi per aiutare le strutture dell’isola che si occupano degli animali in difficoltà.

Fino ad oggi, grazie a chi ha acquistato le mie foto o una copia della prima edizione di My Kythira, ho potuto donare 3.500 euro a questa realtà. Qui sotto troverai, invece, le cifre relative all’operazione “Thank You” (appena ne avremo di significative).


5. Vuoi contribuire?

Basta acquistare un libro. Niente di più semplice.
Un libro per te, un aiuto per loro.

E se ti piace il progetto, puoi anche condividerlo.